Il responsorio e l'inno op. 121 di Mendelssohn sono datati 1833 ma la loro pubblicazione venne approntata solo dopo la morte dell'autore. La composizione, per tre o quattro voci maschili,prevede un basso continuo sostenuto dal violoncello. Come le corali-cantate di Bach, Mendels-sohn sviluppa prima di tutto le tre parti del coro in forma di fuga. Segue una preghiera arricchita con la tecnica contrappuntistica dei maestri italiani del XVII sec.. Il testo del responsorio, affidato ad una voce di basso, conduce all'inno finale armonizzato secondo le regole del corale protestante.
Mottetto a quattro voci virili composto nel 1833, esprime il senso della serena contemplazione della morte: il testo è tratto dall'Apocalisse di S. Giovanni Apostolo: "Beati i morti che muoiono nel Signore, già fin d'ora lo Spirito dice che si riposino in pace, perchè le loro opere li accompagnano.
Della produzione corale sacra per coro maschile di Felix Mendelssohn fanno parte oltre ai famosi Vespergesang, anche due mottetti, Beati Mortui e Periti Autem. In entrambe le composizioni l'autore ha scelto un versetto dell'Apocalisse di S. Giovanni Apostolo. Nel brano Periti Autem l'uso del contrappunto rende vivida l'immagine dei giusti che risplenderanno come folgore eterea e simili alle stelle per tutta l'eternità. In questo modo il compositore ci restituisce la sua personale visione della fede attraverso un romanticismo che evita i contrasti più accesi e per questo definito il romanticismo felice.
I mottetti "Ave maris stella" e Anima Christi, sanctifica me" sono stati composti rispettivamente nel 1865 e 1874. L'accostamento dei due brani consente di rilevare l'evoluzione del linguaggio lisztiano in particolare nella tecnica dell'armonia. Ciò avvalora quanto è stato affermato sulla consuetudine di Liszt di sperimentare le sue ricerche sulle composizioni brevi.
Nell'"Ave maris stella", la condotta armonica segue la prassi comune e anche dal punto di vista formale la divisione del brano in due parti pressoché uguali risponde al modello più semplice in uso. L'"Anima Christi", ha uno sviluppo più libero con passi in forma accordale e parti all'unisono. L'armonia presenta modulazioni enarmoniche e procedimenti cromatici insistiti, che Wagner ha ricordato quando ha composto il "Parsifal".
da una parte di questo repertorio il gruppo polifonico Claudio Monteverdi ha anche tratto uno splendido compact disc
Attivo nella seconda metà dell'ottocento Joseph Gabriel Rheinberger fonde nella sua musica Sacra un profondo sentire lirico unito ad una padronanza della forma e del contrappunto che però non lo accomunano agli ideali della riforma ceciliana che in quel tempo stava diffondendosi in Europa. L'Ave Maria fa parte di una messa e probabilmente stava a sostituire il graduale.
In essa il compositore ci restituisce il calore della preghiera mariana in modo semplice ma nello stesso tempo dimostrando una grande sicurezza e capacità compositiva.
La "Fest-Cantate" fu commissionata a Bruckner dal vescovo Rudigier per l'inaugurazione della nuova cattedrale di Linz (1° maggio 1862). La cantata originariamente per coro maschile e strumenti a fiato è stata poi trascritta per voci e organo da Karl Etti ed è in questa forma che viene comunemente eseguita.
Le cinque brevi parti della cantata, che si presentano variate sia nell'organico che nei testi, sono strettamente collegate dall'inciso "Preiset den Herrn" che apre e chiude l'opera.