Il Magnificat - a trois voix avec synphonie sur une basse obligée - di M.A. Charpentier, sembra essere scritto in periodo in periodo tardo per la Sainte Chapelle. La composizione ripropone una forma, quella di una ciaccona su basso ostinato, già usata dai polifonisti italiani nella prima metà del '500 e dai musicisti spagnoli del Rinascimento.
Il basso ostinato del Magnificat viene ripetuto per ottantanove volte e sopra di esso si sviluppa il contrappunto delle voci e degli strumenti in un crescendo che raggiunge l'acume alle parole "Gloria patri, gloria filio, gloria Spiritui Santo". Ci sono pochi esempi di basso ostinato nella musica francese del tempo e il Magnificat di Charpentier prova la sua assoluta maestria anche nelle forme originali.
Mottetto a quattro voci virili composto nel 1833, esprime il senso della serena contemplazione della morte: il testo è tratto dall'Apocalisse di S. Giovanni Apostolo:.... Beati i morti che muoiono nel Signore, già fin d'ora lo Spirito dice che si riposino in pace, perché le loro opere li accompagnano.
Il responsorio e l'inno op. 121 di Mendelssohn sono datati 1833 ma la loro pubblicazione venne approntata solo dopo la morte dell'autore. La composizione, per tre o quattro voci maschili, prevede un basso continuo sostenuto dal violoncello. Come le corali -cantate di Bach, Mendelssohn sviluppa prima di tutto le tre parti del coro in forma di fuga.Segue una preghiera arricchita con la tecnica contrapuntistica dei maestri italiani del XVII secolo.Il testo del responsorio, affidato ad una voce di basso, conduce all'inno finale armonizzato secondo le regole del corale protestante.
La "Fest-Cantate" fu commissionata a Bruckner dal vescovo Rudigier per l'inaugurazione della nuova cattedrale di Linz (1° maggio 1862). La cantata originariamente per coro maschile e strumenti a fiato, è stata poi trascritta per voci e organo da Karl Etti ed è in questa forma che viene comunemente eseguita. Le cinque brevi parti della cantata, che si presentano variate sia nell'organico che nei testi, sono strettamente collegate dall'inciso "Preiset den Herrn" che apre e chiude l'opera.